Recensione Sony Bravia Theater System 6: Un Potente Ritorno al Surround 5.1 Cablato

Nel panorama in continua evoluzione dei sistemi audio per l'home theater, dominato da soundbar minimaliste e tecnologie immersive basate sull'altezza come Dolby Atmos e DTS:X, Sony ha deciso di percorrere una strada inaspettata con il suo Bravia Theater System 6 per il 2025. Non una semplice soundbar di ultima generazione, né un sistema Home Theater in a Box (HTiB) tradizionale, questo prodotto si posiziona come un ibrido singolare. Dimenticate la connettività wireless totale per i diffusori posteriori o i diffusori up-firing per gli effetti verticali: il Theater System 6 abbraccia un design 'vecchia scuola' che, pur potendo sembrare anacronistico ad alcuni, punta a offrire un'esperienza surround 5.1 concreta e potente. Ma in un mondo sempre più proiettato verso il futuro audio, c'è ancora spazio per un approccio più 'tradizionale'? Abbiamo messo alla prova il Bravia Theater System 6 per scoprirlo.

Un Design Ibrido e (Parzialmente) Cablato

Ciò che colpisce immediatamente del Bravia Theater System 6 è la sua configurazione. Si tratta di un sistema 5.1 completo, composto da una soundbar principale (che gestisce i canali frontali, centrale e parte degli effetti surround grazie a driver laterali), un potente subwoofer wireless e due diffusori posteriori dedicati. La particolarità risiede nel fatto che, mentre il subwoofer si collega senza fili alla soundbar, i diffusori surround posteriori richiedono un collegamento cablato al subwoofer stesso. Questa scelta progettuale è un chiaro richiamo ai sistemi home theater di un tempo e rappresenta il compromesso principale per chi cerca una soluzione pulita e senza fili in tutta la stanza. L'installazione, quindi, richiede un minimo di pianificazione per nascondere o gestire i cavi che corrono dal subwoofer verso la parte posteriore dell'area d'ascolto. Il design dei singoli componenti è sobrio ed essenziale, pensato per integrarsi discretamente nell'ambiente domestico senza attirare eccessiva attenzione.

Performance Audio: Potenza e Immersione Surround

Nonostante l'assenza delle più recenti codifiche audio immersive verticali, il Bravia Theater System 6 eccelle nel creare un campo sonoro surround 5.1 estremamente efficace e coinvolgente. L'aspetto più convincente è la fluidità con cui il suono si sposta tra i canali, avvolgendo l'ascoltatore e posizionando gli effetti con precisione nello spazio orizzontale. Le scene d'azione prendono vita con un senso di direzionalità notevole, e le atmosfere ambientali sono rese con grande realismo.

Il subwoofer merita una menzione speciale. È seriamente potente, capace di scuotere la stanza con bassi profondi e viscerali che aggiungono un impatto significativo a film ed esplosioni. La sua integrazione con la soundbar e i diffusori surround è sorprendentemente fluida; non si ha mai la sensazione che il basso sia scollegato dal resto del mix sonoro. Anche a volumi elevati, il sistema mantiene un buon controllo, evitando distorsioni eccessive.

La chiarezza dei dialoghi è solida. Il canale centrale dedicato all'interno della soundbar assicura che le voci siano nitide e ben comprensibili, anche nei momenti più caotici delle colonne sonore. Anche gli effetti sonori, dai più sottili ai più fragorosi, sono resi con un buon livello di dettaglio, contribuendo all'immersione generale. La presenza di diffusori surround dedicati e ben bilanciati, collegati al subwoofer, semplifica il processo di calibrazione e bilanciamento del suono per adattarlo all'acustica della stanza, permettendo di personalizzare l'esperienza d'ascolto in modo efficace.

Usabilità e Connettività

La gestione del sistema avviene principalmente tramite l'app Bravia Connect, che si è dimostrata stabile e relativamente intuitiva durante i nostri test. L'app consente di controllare le impostazioni, regolare i livelli dei singoli canali e ottimizzare il suono in base alle proprie preferenze. Tuttavia, non tutto è perfetto. L'aggiornamento del firmware si è rivelato un punto dolente, un processo macchinoso che nel nostro caso non è andato a buon fine, il che potrebbe rappresentare una frustrazione per gli utenti. La connettività fisica include le porte essenziali per collegare sorgenti come lettori Blu-ray o console da gioco, oltre all'immancabile HDMI eARC per la connessione al televisore.

Compromessi e Considerazioni Finali

Il Bravia Theater System 6 non è esente da compromessi, figli in gran parte della sua scelta di design 'tradizionale'. L'assenza di diffusori up-firing significa che non supporta le tracce audio Dolby Atmos e DTS:X nel loro pieno potenziale verticale. Sebbene il sistema possa comunque processare queste tracce, non sarà in grado di riprodurre gli effetti sonori che provengono dall'alto, un limite significativo per chi desidera l'esperienza immersiva più completa offerta dalle tecnologie attuali. Inoltre, la necessità di gestire i cavi per i diffusori posteriori è un fattore da considerare attentamente in fase di installazione.

Infine, il prezzo si attesta su una fascia medio-alta (attualmente intorno ai 768€ al momento della stesura, ma i prezzi possono variare), che lo pone in diretta competizione con molte soundbar che offrono il supporto per Dolby Atmos e DTS:X e magari soluzioni completamente wireless per i satelliti. Questo rende il Theater System 6 una scelta meno ovvia per l'utente medio che cerca la massima convenienza o la tecnologia più recente.

In conclusione, il Sony Bravia Theater System 6 è un prodotto di nicchia che si rivolge a chi apprezza la solidità di un sistema 5.1 ben realizzato, con un focus particolare su una performance surround orizzontale convincente e bassi potentissimi. È la scelta ideale per chi non è ossessionato dalle tecnologie audio 3D verticali e non teme la gestione dei cavi per i diffusori posteriori, preferendo l'affidabilità e la qualità audio tangibile di una configurazione più classica. Nonostante i suoi difetti, come l'aggiornamento firmware problematico e l'approccio cablato, offre un'esperienza d'ascolto divertente e di grande impatto per film e contenuti multimediali. È un pezzo 'strano' nell'offerta Sony del 2025, ma uno che dimostra che c'è ancora vita (e potenza) nei sistemi audio che guardano al passato con un occhio al presente.